Sulle visite dei minori in casa famiglia di Lucilla Gaiardoni
In questo periodo di grave emergenza sanitaria, ove, per la necessità di prevenzione del contagio, sono state disposte misure restrittive di distanziamento sociale, particolarmente colpite sono le situazioni che vedono protagoniste le famiglie in difficoltà e i minori ad esse appartenenti, già destinatari di provvedimenti di affido residenziale o diurno in case famiglie o realtà di accoglienza socio- sanitarie.
Infatti, proprio nell’ottica della tutela del primario diritto alla salute dei minori, la giunta regionale del Veneto, ha disposto la momentanea sospensione sino al 3 aprile us, ma ad oggi non revocata, dei rientri temporanei, presso loro famiglie di origine dei minori, ospiti di realtà di accoglienza socio- sanitarie o sociali nonché di tutti gli interventi educativi domiciliari presso il domicilio dei minori.
Ciò è accaduto anche nel nostro territorio veronese, con il contestuale invito, da parte degli enti preposti, alle case di accoglienza di cercare in ogni modo possibile di favorire comunque il contatto costante dei ragazzi con le proprie famiglie d’origine , anche attraverso video chiamate.
Dal racconto di qualche casa- famiglia, è emersa ovviamente la immediata difficoltà dei ragazzi per non poter rientrare, nel fine settimana, presso le proprie famiglie come erano abituati a fare, ma al contempo, è altresì emerso come questi ragazzi abbiamo avuto, in questo tempo particolare, la possibilità di vivere con più intensità il rapporto con le famiglie affidatarie e con gli altri minori che sono con loro, traendo senz’altro da questo tempo di forzato isolamento anche qualche cosa di buono.
Auspichiamo tutti, però, come è naturale, che questo periodo di emergenza sanitaria finisca al più presto, nell’interesse di tutti.
Avv. Lucilla Gaiardoni